martedì 5 giugno 2018

L'elicottero in narrativa


“L’elicottero è una macchina volante originale e straordinaria. È originale poiché non esistono in natura modelli che ne abbiano potuto fornire l’ispirazione. I volatili, ad esempio, hanno suggerito all’uomo l’aeroplano. L’elica da cui è nato l’elicottero può ritenersi, come la ruota, una pura creazione dell’ingegno umano. È una macchina straordinaria per le sue prestazioni di volo: è capace infatti non soltanto di atterrare e decollare verticalmente, e di traslare con moto rettilineo, ma di librarsi, di galleggiare sur place in alta quota come a pochi palmi dal suolo; è capace di ruotare in aria, su se stesso, di oscillare con moto pendolare, di volare di lato e all’indietro. Nemmeno gli eroi e i semi dei della mitologia erano in grado di compiere tante prodezze”.

(tratto da I Padri dell’ala rotante di Igino Mencarelli).

Non sono molti i testi dove ritroviamo l'elicottero nei primi del 900, sia perché la sua diffusione risale alla guerra del Vietnam sia perché ad esso, in letteratura, è sempre stato preferito l'aeroplano più romantico e, come detto da Igino Mencarelli, modello della natura. Accenni all'elicottero li troviamo nel "Manifesto futurista dell'architettura aerea",...piatti orizzonti con verticalità di fasci di ascensori per elicotteri". Tuttavia dovrà aspettare qualche decennio per emergere ma sempre all'ombra dell'aereo. Con il passo sopra citato tratto da "I Padri dell'ala rotante" per una volta emerge l'originalità e l'inventiva dietro questo velivolo che lo rendono essenziale anche nella vita quotidiana.

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