domenica 15 aprile 2018

L'ELICOTTERO di Henry H. Gridley


Non molto tempo fa pensare a macchine volanti era una follia accessibile solo ai sognatori, oggi invece è diventata una realtà molto comune. L’aeromobili sono diventate quasi scontate che non ci si pone neanche più il problema di come esse facciano a volare, ci si sale e in un atto di totale fiducia si aspetta l’atterraggio. Ne esistono svariate tipologie dedicate alle più svariate attività ma nonostante la loro diffusione solo in pochi si chiedono come esse siano veramente in grado di muoversi nel cielo. Studiando il brevetto di Henry H. Gridley ho avuto la possibilità di analizzare nel dettaglio la forma e le capacità di un elicottero progettato nel 1911 capendone le potenzialità e l’innovazione per l’epoca. Henry H. Gridley, cittadino americano residente nello stato del Massachusetts, aggiunse allo storico modello di elicottero, composto principalmente da un propulsore e da pale di sollevamento, un piano di supporto o profilo alare e ancor più importante un sistema di membri tubulari a fondo aperto che tramite il passaggio di aria permettevano la stabilità e l’equilibrio del veicolo. Prestando particolare attenzione alla distanza e al diametro dei tubi nonché agli spazi anulari e al diaframma del veicolo creò un sistema che permise di sfruttare la pressione e le correnti d’aria per far decollare e stabilizzare il volo dell’elicottero. 
In conclusione, la novità nel brevetto di Henry H. Gridley è quella di mettere l’accento sulla struttura aerodinamica dell’elicottero non meno importante rispetto alla forza motrice o ai comandi di volo, evidenziando come la forma del veicolo riesca ad assicurare maggior stabilità e sicurezza al volo.

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